Dopo un finale di novembre con le prime avvezioni di aria fredda, dicembre è cominciato con clima tipicamente invernale con le prime forti gelate di stagione e la prima nevicata all’Immacolata. Il resto del mese è proseguito tra fasi molto miti e fasi fresche, ma con quasi totale assenza di piogge.

Prima decade: fresco e neve

La prima decade di dicembre è stata caratterizzata fino al 7 dicembre da giornate ampiamente soleggiate con qualche annuvolamento. A più riprese, il favonio ha interessato la nostra provincia e in particolare i giorni 2, 3, 6 dicembre.
Si sono verificate anche forti gelate, soprattutto il giorno 6 dicembre quando a Bulgarograsso si sono registrati ben -6.0 gradi mentre altrove i valori minimi sono risultati compresi tra -5 gradi e 0 gradi.

La giornata dell’Immacolata ha visto l’ingresso di una perturbazione atlantica che ha portato la prima neve di stagione fino a bassa quota. Como città ha visto solo qualche momento di neve, situazione diversa per le aree al di fuori dal centro cittadino e tutte le zone poste al di sopra dei 300 metri. L’accumulo in diverse aree è risultato scarso soprattutto al di sotto dei 500 metri a causa di precipitazioni spesso deboli e discontinue oltre alla presenza di vento dai quadranti settentrionali che ha inibito in parte i fenomeni. Con l’aumentare della quota aumentano gli accumuli, ragion per cui si definisce questa nevicata come altimetrica.

Gli accumuli di neve sono risultati compresi tra 5cm e 15 cm al di sotto dei 450 metri.  Fino a 500 metri circa 20/25 cm. Al di sopra dei 600/800 metri oltre 30/35 cm di neve fresca mentre sopra i 1000 metri si sono superati i 40 cm. Oltre 1500 metri accumuli di circa 50 cm o anche oltre. 

La nevicata è durata fino alle prime ore della notte su giovedì 9 dicembre determinando gli accumuli sopra indicati. In giornata rapido miglioramento del tempo con cielo poco nuvoloso in giornata. Temperature massime comprese tra 4 gradi e 11 gradi coi valori più bassi in Brianza dove hanno insistito le nebbie anche durante la giornata. Forti gelate in serata.

Venerdì 10 dicembre cielo coperto con gelate diffuse e intense la notte con valori minimi compresi tra -5 gradi e 0 gradi. In mattinata fiocchi sparsi senza accumulo per via di un nuovo blando peggioramento del tempo.

Seconda decade: mite e secco

La seconda decade di dicembre ha visto l’inizio di una fase di tempo molto stabile e spesso ben soleggiato. Al suolo, grazie alle inversioni termiche, si è percepita meno la fase mite mentre in montagna è risultata molto evidente con anche una rapidissima fusione del manto nevoso anche a 2000/2200 metri.
Gelate quotidiane a bassa quota, senza valori eclatanti generalmente compresi tra -5 gradi e 2 gradi, mentre le temperature massime sono risultate miti e comprese tra 9 gradi e 13 gradi.

Terza decade: fresco alternato al caldo

La terza decade è cominciata con una giornata primaverile sotto l’aspetto termico: le temperature massime registrate sono risultate comprese tra 13 gradi e 21 gradi con valore massimo assoluto ad Albavilla con ben 20.4 gradi.
Dal 21 dicembre le temperature sono calate in modo repentino con valori massimi compresi tra 5 gradi e 8 gradi mentre quelli minimi tra 0 gradi e 4 gradi ad eccezione del 23 dicembre quando sono risultati compresi tra -5 gradi e 0 gradi.
Il tempo è risultato ampiamente soleggiato fino al 20 dicembre mentre dal 21 dicembre si è andati verso una fase caratterizzata da cieli spesso nuvolosi con solo qualche sporadica schiarita.

Il giorno di Natale cielo coperto con locali pioviggini nel tardo pomeriggio con accumuli pluviometrici ovunque inferiori al mm.
Anche tra Santo Stefano e il 27/28 dicembre giornate spesso nuvolose con qualche pioviggine, ma senza accumuli significativi. Le temperature sono risultate stazionarie sia nei valori minimi sia in quelli massimi.

Dal 29 dicembre condizioni meteo in netto miglioramento con temperature in forte aumento in particolare in montagna. Il 31 dicembre si sono registrati estremi termici di 10 gradi nei valori minimi e 17 in quelli massimi a 1200 metri di quota. Al suolo anomalia termica meno evidente grazie alle inversioni termiche che hanno resistito parzialmente limitando almeno in parte la scaldata.
Le temperature minime sono risultate comprese tra -1 gradi e 6 gradi mentre quelle massime tra 9 gradi e 17 gradi a seconda delle aree in cui l’inversione termica è riuscita a resistere o meno.

L’alternarsi di fasi miti e di fasi fresche ha portato a concludere il mese di dicembre con temperature in media al suolo. In quota situazione diversa dato che le fasi calde hanno portato aumenti termici più significativi rispetto alle località di bassa quota e ciò ha portato a concludere il mese con temperature sopra la media.
A livello pluviometrico, invece, dicembre è risultato molto secco con accumuli mensili di soli 20/30 mm, quasi tutti caduti durante l’evento del 8/9 dicembre.

2021 in pillole…

Il 2021 a livello termico è stato uno degli anni più freschi dal 2010 ed è terminato con valori medi annui inferiori alla media e questo non accadeva dal lontano 2013 come riportato dagli amici di Meteo Como.
A livello pluviometrico, invece, l’anno termina con precipitazioni nella norma in alcune aree della provincia mentre lievemente sotto la norma in altre, ma di pochi mm. Il mese più piovoso è risultato luglio 2021, caratterizzato da alluvioni lampo, frane e smottamenti. Luglio 2021 sarà ricordato anche per due temporali a supercelle in un giorno. Inoltre, si ricorderà anche per le grandinate che hanno causato danni sul finire del mese.
Un report dell’intensa fase di maltempo di luglio lo potete trovare qui.  In un altro articolo, invece, trovate anche il report del maltempo del 4 agosto. E’ una giornata ricordata per dei record che potete consultare qui  e per l’esondazione del Lario.