Da oggi, domenica 23 giugno, prenderà il via la prima intensa ondata di caldo dell’estate 2019.
I principali modelli di previsione prevedono per la prossima settimana l’affermazione dell’alta pressione africana.
Le temperature risulteranno molto elevate con valori che si stabiliranno tra 7 e 10 gradi sopra la media del periodo.
L’affermazione di questo “mostro” anticiclonico è causato dallo sprofondamento di una depressione a Ovest della Penisola Iberica che determinerà un forte richiamo di aria molto calda dal Nord Africa.
Il culmine dell’ondata di caldo è previsto tra martedì e venerdì/sabato.
L’apice vero e proprio sarà raggiunto nelle giornate di giovedì e venerdì della prossima settimana (27/28 giugno) come prevede il modello europeo (img a sinistra).
Durante l’apice dell’ondata di caldo, le isoterme alla quota di 850 hPa (circa 1500m) raggiungeranno valori compresi tra +23 e +26 gradi sul nostro settore, valori ancora suscettibili a qualche variazione. Sono comunque isoterme notevoli. (Img a destra).
Sulla durata di questa ondata di caldo i modelli sono ancora divergenti; sembra comunque probabile che almeno fino a fine mese saremo sotto la protezione dell’anticiclone africano.
Solo da inizio luglio, potrebbe e scriviamo potrebbe, cambiare qualcosa. I modelli ad oggi mostrano solo un calo di temperature in quota (qualche grado in meno), molto più difficilmente dei geopotenziali.
Parlando delle temperature al suolo, i principali modelli di previsione globali e locali prevedono da martedì a sabato temperature massime superiori a 32/35 gradi.
Durante l’apice dell’ondata di caldo, le temperature massime potranno raggiungere valori fino a 35/36 gradi.
Le temperature minime, invece, saranno in aumento e si stabiliranno tra 20/25 gradi, localmente oltre.
Bisogna però tenere in considerazione alcuni fattori di notevole importanza che potrebbero determinare variazioni sulle temperature minime e massime previste. Tra questi fattori, scriviamo una considerazione sul principale.
Alcuni modelli durante l’apice dell’ondata di calore prevedono una “seccata”, quindi un calo dell’umidità su valori molto bassi mentre altri prevedono un caldo più afoso, quindi con umidità più elevata.
Nel caso ci fosse la seccata, tra giovedì e venerdì non si possono escludere picchi di temperature massime superiori rispetto a quelli sopra indicati.