Nella giornata di sabato 24 febbraio 2024 si sono verificati temporali nel Comasco come fosse piena estate.
Dopo un’intensa perturbazione atlantica nelle giornate precedenti, il tempo è rimasto molto instabile con le prime condizioni, un po’ in anticipo rispetto alla norma, per lo sviluppo di temporali sulla nostra provincia. Tuoni, fulmini e grandine anche di dimensioni non piccolissime hanno interessato gran parte della fascia pedemontana facendoci pensare di non essere in inverno, bensì in primavera inoltrata.
Febbraio 2024 è risultato molto caldo fino all’ultima settimana con temperature molto al di sopra della norma. Di conseguenza, al suolo c’era energia sufficiente per attivare la convezione grazie alle schiarite.
Questa condizione da sola non era sufficiente per lo sviluppo dei temporali. Infatti, l’altro fattore che ha contributo ad attivare la convezione è l’ingresso di aria fredda in quota con valori fino a -30 gradi a 500hPa.
Schiarite e ingresso di aria fredda hanno attivato lo sviluppo di nubi cumuliformi, ossia le nubi che danno vita a temporali.
Questi fenomeni si sono contraddisti per la presenza di rovesci di pioggia e di grandine.
Grandine o gragnola?
A riguardo, ci sono state svariate opinioni: alcuni hanno parlato di gragnola o neve tonda mentre altri di grandine, ma dove sta la verità?
A nostro avviso, anche grazie alle numerose foto ricevute, possiamo affermare che nel Comasco si è trattato di grandine. La neve tonda è normalmente più sferica e di piccole dimensioni, mentre i chicchi caduti non erano proprio di piccole dimensioni. I chicchi caduti a Erba somigliavano a chicchi di grandine che possono cadere normalmente durante un temporale di inizio estate; nella foto a sinistra i chicchi di grandine caduti a Erba.
Come succede tipicamente durante le grandinate primaverili, i chicchi non raggiungono dimensioni enormi, ma cadono in quantità abbondante riuscendo ad imbiancare il paesaggio. Nello specifico, diverse località tra Canturino, Brianza ed Erbese sono state imbiancate dalla grandine.
Nell’immagine di copertina il rovescio di grandine verso Cantù visto da Cermenate.