Durante il 2019, vi avevamo parlato di come a livello di precipitazioni cumulate la parte sud-occidentale della provincia soffrisse di un grave deficit idrico a differenza del resto del territorio. A maggio, avevamo scritto un articolo in merito, qui consultabile.

Se si osserva la situazione al 30 settembre del 2019 (cartina a sinistra) si nota come Prealpi, Ceresio comasco, Lario ed Erbese, dopo un’estate molto temporalesca, non riscontrano particolari problemi. Gli accumuli pluviometrici sono compresi tra 800 e 1200 mm.

Diversamente tra convalle, Olgiatese e Bassa Comasca, la situazione era molto grave. L’anomalia precipitativa in queste aree era generalmente compresa tra 400 e 600 mm. Si tratta forse di una delle annate peggiori in termini di secco sino a quella data, dovuta soprattutto a un numero di temporali esiguo.
Gli accumuli pluviometrici annui erano compresi tra 550 e 770 mm.

In tutta la stagione estiva, non si sono mai registrate le tipiche passate temporalesche con fenomeni con moto SW-NE in grado di coinvolgere queste aree.

Ebbene, per colmare una situazione così grave a livello idrico per questa parte di provincia, bisognava scomodare qualcosa di estremo.
La natura, in questo caso, non ci ha pensato due volte: da ottobre è entrato in azione l'”Atlantic Express”, con i suoi vagoni perturbati per “sistemare” il tutto.

Tornando a parlare di Lario, Prealpi ed Erbese dal 1 ottobre 2019 al 23 dicembre 2019 sono caduti da 700 a oltre 1000 mm di pioggia.
L’annata in queste zone si chiude quindi in netto surplus idrico: localmente sono caduti 500 mm in più rispetto alle medie.

Per quanto riguarda convalle, Olgiatese e Bassa Comasca, nel trimestre ottobre – dicembre 2019 sono caduti generalmente tra 600 e 900 mm di pioggia.
Grazie alle generosissime precipitazioni di questo periodo, si è riusciti a compensare completamente o quasi il deficit idrico e localmente a chiudere l’anno in surplus.
Gli accumuli pluviometrici a fine anno sono compresi tra 1239 e 1592 mm in queste aree. Diversamente tra Lario, Prealpi e Ceresio comasco si registrano dai 1700 ai 2100 mm di pioggia.

Se a settembre si parlava di una delle annate più secche dall’inizio delle rilevazioni, a fine anno non si può dire lo stesso. Potremmo dire che, surplus a parte sulla parte centro-settentrionale della provincia, si è tratto di un anno in media pluviometrica. Ovviamente, più della metà delle precipitazioni sono concentrate in tre mesi, ma alla fine la media è stata raggiunta.
A fine anno, ci sono state annate ben peggiori per queste zone come il 2001 o il più recente 2017.

Al di là dei dati meteo della rete CML – Meteo Como e della relativa analisi, ci sembra doveroso trarre qualche conclusione.

Annate secche e annate piovose si sono sempre alternate, ma quello su cui vogliamo riflettere sono le tendenze: occorre capire come nel nostro piccolo orticello “provincia di Como” il tempo stia cambiando.

Sempre più spesso, negli ultimi anni si registrano periodi molto piovosi intervallati a lunghi periodi secchi ed il tutto abbinato ad un costante sopra media delle temperature.
Che sia una estremizzazione? Possibile: tutte le piogge concentrate in brevissimi (relativamente) lassi temporali e per il resto clima secco.

Temperature mediamente sempre più elevate e periodi in media o al di sotto ridotti al lumicino?
Altro possibile trend, come dimostra questo 2019 ma anche tutte le annate precedenti dove a prevalere nelle anomalie è il segno + con mediamente 1 grado e più di sopra media.
In questo fine 2019 si commentano carte meteo da primavera con anomalie termiche che superano abbondantemente i 5/6 gradi.
Tali anomalie, spesso, si fanno più evidenti e pesanti in inverno. Non a caso, dal febbraio 2013, le nevicate sul nostro territorio latitano e quando si presentano sono irrisorie.

Estremizzazione? Chiamatela come volete, ma il succo di questo discorso è riassumibile con questa parola.
Anche a livello emisferico si osservano grandi cambiamenti: circolazioni di blocco sempre più presenti; fascia degli anticicloni più alta e invadente rispetto al passato; fenomeni spesso sempre più intensi; anomalie termo-bariche positive sempre più estreme.
Potremmo scrivere tanto altro su come il tempo sta cambiando decisamente negli ultimi anni perché le anomalie da cui tutto scaturisce non sono da cercare nel nostro piccolo “orticello”.

Fonte: dati rete CML – Meteo Como.

Immagine di copertina: Como, 23 dicembre 2019.