Dopo il maltempo di novembre 2018, se si eccettua la perturbazione del 1 febbraio, sul Comasco si è avuto solo qualche passaggio perturbato molto debole. Non a caso, il nostro settore ha accumuli pluviometrici dal primo gennaio mediamente intorno ai 100 mm. (A fine marzo si dovrebbe essere in media ben oltre i 200 mm).
Oltre alle scarse precipitazioni, ci sono stati ricorrenti episodi di favonio. I giorni con favonio da gennaio sono stati ben 24.

Perché questo periodo siccitoso dura da così tanto tempo e al momento non c’è via di uscita?
Come spesso capita negli ultimi anni, vengono a determinarsi situazioni di blocco con l’alta pressione che domina la scena e solo saltuariamente lascia entrare qualche fronte, tendenzialmente da Nord-Ovest verso Sud-Est. Questi sui nostri settori hanno effetti in termini di precipitazioni molto scarsi e determinano una successiva rotazione dei venti dai quadranti settentrionali.


La carta del modello americano GFS mostra l’alta pressione che si distende dall’Atlantico fin verso le porte dell’Europa orientale.
Negli ultimi anni spesso persiste un campo di alta pressione con i suoi massimi posizionati tra Francia e Gran Bretagna. Questa posizione così invadente dell’alta pressione blocca le perturbazioni atlantiche che sono costrette a scorrere a latitudini più elevate.

Di conseguenza, i nostri settori rimangono senza precipitazioni per lunghi periodi e con un rischio incendi che è sempre molto elevato visto il clima molto mite e secco. Questo inverno, infatti, nel Comasco e nel Varesotto ci sono stati importanti roghi.
Le temperature del mese di febbraio, se si esclude i primi giorni del mese, sono risultate termicamente più primaverili che invernali e anche marzo sta risultando primaverile e, infatti, la vegetazione è avanti circa 1 mese rispetto al periodo stagionale.

 

La carta del modello americano GFS a destra mostra una situazione che si verifica sempre più di frequente.
Negli ultimi anni l’invadenza dell’alta pressione che resta spesso sulla penisola Iberica fa sfilare i fronti subito verso est e ciò non permette la formazione di depressioni nel Mediterraneo e piogge regolari sui nostri settori. A seguire la rotazione delle correnti dai quadranti settentrionali determina situazioni di favonio al successivo passaggio del fronte.

La situazione di questo inizio 2019 è preoccupante per il Nord Italia: il fiume Po ha già raggiunto valori di portata tipici dell’estate.
Il Lago di Como si trova oggi circa 30 cm sotto lo zero idrometrico e se continuerà a non piovere la situazioni sarà molto difficile durante la prossima estate.
Altri periodi di siccità si sono verificati nel recente 2017, nel 2012 e nel 2007.

Cosa servirebbe per sbloccare questa anomala situazione? Per permettere il transito di perturbazioni sul nostro settore, l’alta pressione dovrebbe ritirarsi in Atlantico. Ritirandosi in Atlantico, le perturbazioni possono scendere di latitudine e dispensare le preziose piogge anche sui nostri settori.

I dati sono registrati dalla rete CML – Meteo Como.

Tramonto del 3 marzo 2019.