Come già indicato nel titolo, il primo mese del 2020 è stato dominato dall’anticiclone. Le temperature sono risultate molto miti in montagna, meno al piano grazie all’inversione termica.

A interrompere il dominio dell’anticiclone, sono intervenute due blande perturbazioni. Una tra il 17 e il 18 gennaio, l’altra tra il 27 e il 28 gennaio.
Gli accumuli pluviometrici nella parte meridionale della provincia sono risultati compresi tra 6 e 20 mm, in crescendo procedendo da Ovest verso Est.

Si sono registrati solo tre episodio di favonio: uno il 5 gennaio, uno il 20 gennaio e l’altro tra il 28 e il 29 gennaio.
Alcune giornate sono risultate molto miti con temperature massime comprese tra 13 e 16 gradi con punte superiori. Tra queste il 5, il 29 e il 31 gennaio.
Un altro dato curioso di questo anomalo gennaio 2020, lo si riscontra nei valori massimi di temperatura. Le giornate con temperature massime superiori a 9 gradi nella località di Guanzate (una delle più fredde in termini di valori massimi) sono stati ben 20 di cui 15 con temperature oltre 10 gradi.

Nonostante la mitezza, nelle brughiere le temperature minime sono state inferiori a 0 gradi tutto il mese ad esclusione di soli 4 giorni, localmente anche 1 solo giorno.

A livello pluviometrico, la mensilità chiude in forte deficit idrico, soprattutto nella parte occidentale della provincia dove il deficit è prossimo al 90%. Si tratta di uno dei cinque mesi di gennaio più secchi in assoluto.
A livello termico, il mese chiude con temperature superiori alla norma di circa 1,5 gradi. L’anomalia è risultata molto notevole soprattutto nei valori massimi.

Quindi, anche il secondo mese invernale si conclude con anomalie termiche positive e ad esclusione delle gelate notturne che hanno dato una minima parvenza di inverno. Altrimenti, anche questa stagione finora la potremmo definire “non pervenuta”, come molte altre dal 2014.

Uno scatto del monte Generoso (1800 metri) senza alcuna traccia di neve.