Il debole peggioramento che ha interessato la provincia di Como tra il 25 e il 27 gennaio 2018 è stato caratterizzato da temperature miti per il periodo. C’è da fare una premessa in merito al peggioramento: fino a 2 giorni prima dell’evento tutti i principali modelli di previsione erano concordi nel vedere una signora perturbazione con accumuli pluviometrici superiori ai 100mm. In realtà, poi, i modelli hanno iniziato a ridimensionare in maniera importante il peggioramento: se prima la depressione era prevista stazionare sul Ligure e traslare verso Est, a due giorni dall’evento i modelli hanno spostato la depressione ad ogni emissione sempre più a Sud-Ovest ponendo l’Italia sotto il flusso di miti correnti sciroccali. 

L’evento perturbato è quindi stato caratterizzato da precipitazioni deboli o molto deboli con lunghe pause asciutte, infatti in 3 giorni gli accumuli pluviometrici sono stati molto bassi in media di 20mm circa e qualcosa in più per le aree più esposte alle correnti di Scirocco.

La quota neve è rimasta molto alta per il periodo, mediamente oltre i 1000/1200m (Dati rete Cml-Meteo Como).

Mano a mano che si scende verso la pianura gli accumuli pluviometrici vanno scemando di molto.

Discostandoci un pochino rispetto a quello che è stato il peggioramento in sé, si può constatare che il gennaio 2018 è stato dominato da correnti occidentali/nord-occidentali molto miti; le temperature sono state di molti gradi sopra la media del periodo e ci sono stati veramente pochissimi giorni con gelate al suolo quando questo dovrebbe essere la norma a gennaio per la nostra area.

Gennaio si sta congedando in compagnia dell’anticiclone azzoriano che causa nebbia nella nostra zona con la possibilità che questa persista anche durante il giorno o si trasformi in nubi basse. Dove le nebbie si diradano di giorno o non sono proprio presenti, come sulle Prealpi, le temperature sono molto miti con valori anche di 3/5 gradi sopra la media del periodo.